Nei giorni scorsi, Wine Intelligence, in collaborazione con Vinexpo e Iwsr, ha cercato di illustrare i global trend vino previsti per il prossimo triennio. Una panoramica interessante che consente di capire come stanno cambiando le preferenze dei consumatori e cosa è più ricercato all’interno del settore.
Il primo dato che salta agli occhi è la tendenza a bere meno, ma meglio.
Il vino, infatti, risulta avere un volume di crescita inferiore rispetto ai liquori, solo +0,2% rispetto allo 0,6% degli spirits, per un periodo di riferimento che va dal 2018 al 2021. Ma il dato dice anche qualcosa in più. I consumatori scelgono sì di consumare meno vino, ma si concentrano su prodotti di qualità.
Collegata a questa tendenza, infatti, ce n’è una seconda: la moderazione. Meno grado alcolico, meno zucchero, più naturalezza.
Il consumo di vino con un più basso grado alcolico è un fenomeno dirompente, ad esempio, negli Stati Uniti. Qui, dal 2012 al 2018, i consumi di questa tipologia di prodotto sono cresciuti del 19,8%. E in tutto il mondo cresce ulteriormente l’influenza che il grado alcolico ha nella scelta di una bottiglia. In questo contesto, i vini bianchi e i rosé trainano i consumi, a discapito dei vini rossi.
Un altro trend in ascesa è il consumo coscienzioso, che può essere facilmente ricollegato alla parola sostenibilità. Una tendenza che si sta diffondendo velocemente e che premia i vini naturali.
I vini Drengot sono coltivati secondo un metodo secolare, che rispetta i tempi dettati dalla natura. Un metodo faticoso, che impone che tutte le operazioni vengano effettuate esclusivamente a mano, su lunghissime scale. Un sistema che, però, restituisce vini unici nel sapore e nel colore, gli stessi vini che hanno fatto innamorare Papa Paolo III e i d’Angiò.