Per stilare una carta vini in grado di aumentare veramente il fatturato di un ristorante è importante mettersi “in ascolto” e stare al passo con i trend di mercato. Per incontrare le esigenze dei consumatori ed essere in grado di proporgli scelte che siano sempre all’altezza delle loro aspettative.
Negli ultimi anni, ad esempio, le persone hanno mostrato un interesse crescente nei confronti di vini particolari, introvabili, in alcuni casi etichette semi-sconosciute. Si tratta di vini capaci di raccontare una storia, o di rispondere a uno stile di vita che non è più quello di un tempo.
Di fronte a queste informazioni ci si può sentire confusi. Per questo, abbiamo deciso di offrire un elenco di consigli utili a creare una carta vini che non confonda i consumatori, ma che riesca a far fronte alle loro continue richieste. Solo 7 piccoli passaggi, per aumentare le potenzialità di uno strumento che, se usato bene, potrebbe far crescere il fatturato del ristorante.
Il primo importante consiglio per stilare una carta vini di successo è evitare di inserire troppi nomi. Va bene rispettare la varietà, ma confondere i clienti significa perdere un’occasione molto importante di guidare le loro scelte verso l’etichetta più giusta. Per loro e per il ristorante.
Proprio per questo, la tendenza negli ultimi anni è quella di snellire la lista dei vini, per renderla ordinata e facilmente consultabile. È vero che ai clienti piace avere scelta, ma inserire un elenco eccessivamente lungo rischia di non trasmettere loro le giuste emozioni e di creare solo confusione. La carta vini, invece, può diventare una sorta di bigliettino da visita del ristorante, mostrando tutta la passione, il carattere e l’esperienza nella scelta delle etichette. Anche solo con pochi ma esaustivi esempi.
Bere al calice è un trend che è impossibile non assecondare. Una carta vini, oggi, deve dare la possibilità di bere vino, anche se al tavolo è solo una persona a ordinarlo. Per questo, nella lista delle etichette è importante inserire accanto alla bottiglia anche l’offerta al calice. Non farlo potrebbe rivelarsi un’occasione persa. Farlo si rivelerà invece una gradevole sorpresa per i vostri clienti.
Tra menu e abbinamento di vino è essenziale rispettare l’identità territoriale. Non ha senso che in un ristorante in cui il menu è completamente italiano venga abbinato a dei piatti specifici un Cabernet della Napa Valley. Il cliente va sicuramente accontentato, ma è anche importante che venga educato a scoprire i migliori abbinamenti nati dallo stesso territorio. Renderlo felice può significare infatti anche fargli scoprire qualcosa di nuovo che abbia molto a che fare con ciò che sta mangiando e che ne può esaltare al meglio il gusto.
Non è un obbligo, ma sicuramente la lista vini dovrebbe abbinarsi al meglio con i cibi. L’abbinamento alimentare ha un grande valore e i ristoranti che offrono consigli sugli accostamenti possono aiutare i commensali nel non dover scorrere l’intera carta dei vini alla ricerca dell’etichetta perfetta per il piatto scelto. Si tratta sicuramente di un’agevolazione per i clienti, ma anche di un modo per offrire un servizio di classe e all’altezza, mostrando personale preparato, competente e, perché no, che possa spingere all’acquisto di un determinato vino sul quale è possibile avere un guadagno più elevato.
Un’altra parola chiave per realizzare una carta vini di successo è la personalizzazione. È importante che la carta non sia asettica, ma che racconti qualcosa. Per farlo è innanzitutto necessario rispondere ad alcune domande:
Di carte vini impersonali, confuse, chilometriche, ce ne sono veramente tantissime. È importante essere chiari. Che si tratti di una trattoria che abbia una carta vini con 1 prodotto sfuso e 30 etichette, quindi capace di raccontare chi è e cosa vuole, o di un ristorante di un certo livello, con una carta vini raffinata, concentrata su prodotti “naturali” o perle rare, senza la necessità di inserire più di 800 referenze.
Partire dal presupposto che il cliente non voglia o non possa spendere per una bottiglia più costosa e quindi non inserire etichette più importanti all’interno della propria lista dei vini è un grandissimo errore. Mai limitare il potere di acquisto di un cliente. In questo caso, infatti, se l’ospite non oserà spendere di più sarà principalmente per colpa nostra. Meglio, quindi, inserire qualche nome importante, ponderandone bene il canale d’acquisto e il prezzo di vendita.
Conoscere i vini e inserire le giuste etichette non è tuttavia sufficiente a rendere una carta vini vincente. Importantissimo, infatti, è sapere anche esaltare i prodotti. La scelta dei calici, ad esempio, è molto importante per far sì che un vino si esprima al meglio. Ma lo è allo stesso tempo anche presentarlo al meglio. Ciò che rende speciale una carta vini non è dunque soltanto quello che ci si trova scritto dentro, ma anche come il sommelier, o chi per lui, è capace di interagire con il cliente. È questo che, assieme agli altri punti, decreta il successo della lista e consente di aumentare il guadagno di una piacevole serata al ristorante.
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